11 ottobre 2007

QUANDO L’ARBITRO BESTEMMIA...


Pubblico una lettera del presidente dell'Arta Terme, Luigi Gonano. Premesso, per dovere di cronaca, che l'arbitro della partita in questione era Iannacone di Udine, presa dal sito internet del campionato carnico..


"...Succede che quando sei impegnato tre, quattro, a volte magari anche sette giorni alla settimana sul campo di calcio tra bambini, ragazzi, adulti più o meno cresciuti, genitori che si informano, l’acqua calda che non viene, l’area di rigore che si è rovinata, i palloni nuovi che ancora non sono arrivati, il referto che non è stato inviato, la visita medica da far fare, la tuta troppo grande, il cretino che è passato con la macchina sull’erba artificiale, quella vera fuori che cresce e bisogna tagliare, le tribune ed il chiosco da risistemare, lo sponsor che ti fa tribolare, i soliti della prima squadra che si infortunano o arrivano in ritardo, succede, dicevo, che sempre e comunque non dimentichi mai perché sei lì: perché la passione per questo sport che hai dentro non ti dà pace e ti costringe sempre a cercare il meglio ed il giusto per tutti, specialmente per i più piccoli.

Succede che guardi i pulcini che si divertono giocando con l’allenatore e i dirigenti, e in un attimo li vedi crescere. Succede allora che ricordi il giorno in cui il papà ha accompagnato per la prima volta il suo bambino, e questo per la paura dei tanti visi nuovi in quello spogliatoio non ha nemmeno voluto cambiarsi ed è corso dietro al genitore piangendo.

Succede poi che a volte stai lì a guardare gli allenamenti, quasi fosse un’esigenza fisica, una disintossicazione da calcio col calcio. Strano concetto forse, ma chi ha seguito qualche allenamento delle squadre giovanili sa di cosa parlo; parlo di un calcio senza malizie e cattiverie, senza ipocrisie e antisportività, un gioco insomma.

Succede però alle volte, spesso purtroppo, che anche qui si manifestino i sintomi del germe della maleducazione, e puntuale arriva la bestemmia del bambino o del ragazzo di turno. Succede allora che l’allenatore sospende il gioco o l’allenamento e rimprovera duramente il cafoncello di turno spiegando che oltre ad essere una cosa contro il regolamento del gioco del calcio è anche una intollerabile forma di maleducazione. Succede magari che se la cosa si ripete la società, così come fa per punire altri comportamenti non conformi all’educazione e alle più banali regole di convivenza civile, prende dei provvedimenti. Magari non sempre si raggiunge lo scopo, ma almeno ci si prova.

Succede poi che gli anni passano e quei bambini ormai alle soglie o magari appena oltre la maggiore età entrano nel giro della prima squadra e cominciano a condividere con i colleghi più anziani le gioie e i dolori che il nostro Carnico riserva. Succede addirittura che si trovano a vivere da protagonisti una partita emozionante (per loro che sono anche tifosi della squadra in cui giocano), al cardiopalmo, una partita di quelle che non puoi sbagliare perché sennò comincia a diventare concreto quello che fino ad adesso è stato solo uno spettro a cui pensare solo a tempo perso e facendo finta di niente: la retrocessione. Domenica 7 ottobre 2007, campo sportivo “Paolo Zuliani” di Arta Terme, ore 15:00: Arta Terme – Villa, terzultimo atto del campionato Carnico 2006/2007. E qui succede quello che mai questi ragazzi si sarebbero aspettati: l’arbitro bestemmia in campo durante la partita.

Preciso subito che non è qui mio intento criticare da un punto di vista tecnico la direzione arbitrale della gara, in quanto, anche se questa è stata obiettivamente quantomeno discutibile in più di qualche circostanza, divenendo addirittura determinante ai fini del risultato finale, ritengo che la sorte del campionato della mia squadra sia il frutto di una stagione intera e non certo di una partita (seppur decisiva) e che quindi solo al nostro interno vadano ricercate le motivazioni che potrebbero portarci a non centrare il nostro obiettivo agonistico. Detto questo ritengo inoltre che anche l’arbitro, così come noi presidenti o come i tecnici o i giocatori, abbia il “diritto di sbagliare”, ovvero gli sia accordata quella perfettibilità che lo rende umano e quindi incline all’errore, conseguentemente mai mi sarei permesso di sollevare una questione che non fosse lesiva dei valori fondamentali dello sport.

L’arbitro si è reso protagonista durante quasi tutto il periodo di gara di atteggiamenti quasi (o forse senza quasi) di sfottò verso i giocatori dell’Arta. Quando qualche giocatore gli ha chiesto spiegazioni in merito ad alcuni falli a loro modo di vedere inesistenti, per tutta risposta hanno ottenuto da parte del direttore di gara una puerile ripetizione della loro domanda con toni della voce assolutamente innaturali e con in conclusione un bel: “E’ fallo perché lo decido io, qui comando io!”. Alla domanda inoltre di un giocatore se per caso lo stesse prendendo in giro, il direttore di gara rispondeva con un sorriso beffardo ed uno sguardo di sfida.

Il peggio però doveva ancora venire, ed è arrivato quando evidentemente qualcosa di “strano” è scattato nella mente del direttore di gara. Ad un certo punto questi ha cominciato a sottolineare alcuni suoi interventi arbitrali e sanzionatori con orrende e sonore bestemmie. Proprio così, l’arbitro si è reso più volte durante la partita responsabile di questo disgustoso fatto che, oltre ad andare contro quel regolamento calcistico che in qualità di arbitro dovrebbe difendere e coi giovani diffondere, offende chi crede in quel Dio tanto vituperato e senz’altro anche le molte persone intelligenti che considerano la bestemmia una bestiale e volgare espressione dell’intolleranza e dell’ignoranza di chi le proferisce.

Fortunatamente la partita, che mai è stata cattiva, è filata liscia senza gravi ripercussioni disciplinari; fatto questo dovuto più all’intelligenza dei 22 giocatori in campo e ai tecnici in panchina che ad altri fattori. C’è comunque da chiedersi cosa sarebbe successo se la partita fosse stata più maschia, così come se ne vedono tante, e c’è altrettanto da chiedersi se oltre al danno ci sarà magari anche la beffa verso la società di qualche multa da pagare visto e considerato che la direzione di gara ha scatenato l’ira funesta non solo di quei tifosi tipicamente più accesi ma anche di quei tanti tifosi pacati che la domenica vengono a vedersi la partita con la famiglia.

Questi sono i fatti accaduti domenica scorsa ad Arta Terme. Fatti che ho cercato di riportare nel modo più lucido possibile, nonostante la mia indignazione sia tanta, ma non certo (tengo a ribadire) per i tanti errori commessi dal direttore di gara durante la partita, quanto per l’atteggiamento prepotente, arrogante e maleducato tenuto dallo stesso non solo verso i giocatori in campo, ma indirettamente anche verso un’intera associazione (anzi due) fatta di donne e uomini che in modo assolutamente volontario e gratuito dedicano il loro tempo e spesso il loro denaro per questo sport che tanto amano.

Il perché poi abbia voluto chiedere ospitalità anche al sito del Campionato Carnico, oltre che aver informato chi di dovere, è presto detto. Reputo, secondo una mia personale interpretazione del ruolo di presidente, di dover tutelare i miei tesserati, difendendo quando occorre i loro diritti e la loro dignità. Ritenendo che domenica scorsa entrambe le cose siano state violate ho deciso di fare questa piccola denuncia, invitando tutti a fare altrettanto, ovvero a rendere pubblici fatti come questo che se ignorati continueranno a ripetersi a discapito dell’intero mondo del calcio (carnico per restare nel nostro piccolo), se invece resi di dominio pubblico potranno essere usati nelle sedi opportune dagli uomini di buona volontà quali esempi negativi da non emulare, e far crescere così e migliorare tutte le componenti di questo mondo a vantaggio di tutti, dei più giovani in particolare.

Luigi Gonano

Presidente A.S.D. Arta Terme "

Aggiungo solo che sono profondamente indignato e che chiedo scusa a nome di quel povero scemo di arbitro... anche se non lo conosco, e non avrei voglia di trovarmelo di fronte in partita. Purtroppo è diffuso trovare arbitri che si credono Padri Eterni , non sapendo che di eterno hanno solo l'ignoranza!!


Nessun commento: